Graziano Cadalanu

Graziano Cadalanu , fra gli artisti sardi nati negli anni Venti del XX° secolo sembra essere fra i più determinati a fondere, forgiare il proprio corpo d’artista con il corpo del mondo dipinto. In un lavoro incessante, in cui ha esordito circa mezzo secolo fa e che lo ha reso partecipe di ormai più di ottanta mostre, Cadalanu, che vive e lavora a Nuoro dove si trasferì dalla nativa e vicina Oliena, il senso fisico della pittura è lotta dello sguardo contro la finitezza del corpo, in nome di una ricerca di “altrove” che solo la religione può placare. In certi paesaggi dell’artista barbaricino, in certe vedute modulate da luci che paiono sfondare la quinta del cielo, sembra di vedere l’inquietudine con cui El Greco rappresentò la “Veduta di Toledo”. Il richiamo all’artista greco-spagnolo e ai suoi corpi fiammeggianti e distorti in ombre allungate ritorna ancora nell’espressionismo tutto di Cadalanu. Nato a Oliena nel 1928, dal 1954 ha al suo attivo circa ottanta mostre in Italia e all’estero. Sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private tra cui nel Museo d’arte Contemporanea FLM della Fondazione Logudoro Meilogu di Banari, nel Museo d’Arte nuorese, nella Pinacoteca di Olzai, nella chiesa di Santa Croce a Nuoro. Due le opere presenti al museo di Atzara, la prima è un grande olio che tratta i giorni degli uomini, colti nel ciclo del tempo come la semina, la mietitura, ritrae la figura elegante di una giovane contadina che tiene un covone di grano tra le braccia e procede dolcemente cogliendone l’istante di un procedere sicuro; la figura femminile è rappresentata con toni cromatici caldi e avvolgenti di un’assolata giornata estiva. Altro dipinto presente in collezione è Cavallo imbizzarrito del 1977.

 

Ha al suo attivo un’ottantina di mostre in Italia e all’estero, delle quali più di trenta personali.

 

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Graziano Cadalanu